Si passeggia sulle colline tra cielo, sole, boschi, il susseguirsi delle sagome delle colline, un po' di vento e tante emozioni.
C'è chi le esprime con una esclamazione, chi con un sospiro, chi raccontando qualcosa. E cosa sono le emozioni? Non lo sappiamo con certezza ma sappiamo che ci consentono di adattarci a quello che ci circonda e sono quindi fondamentali per la nostra sopravvivenza.
Passeggiando proveremo a coglierne qualcuna e soffermarci un attimo su di esse mentre nel pomeriggio faremo un piccolo momento di approfondimento.
Mattina
Ritrovo ore 10 al Bar del Cacciatore a Cà Bertacchi di Viano e passeggiata fino alle 13 con letture e condivisione di storie e biografie.
Ore 13 spuntino in Trattoria o in casa.
Pomeriggio
Ore 15 - 17 piccolo lavoro di gruppo sul riconoscere alcune emozioni e piccola presentazione.
Questo momento introduce un percorso formativo sul processo del dialogo cui sarà possibile iscriversi.
Note organizzative:
E' possibile partecipare solo al mattino o solo al pomeriggio o a entrambi.
Dare conferma della partecipazione entro venerdì 1 inviando messaggio al 3472791863 o mail a teranga@tiscali.it specificando a quali momenti si partecipa .
Contributo 10 € per la mattina e 10 € per il pomeriggio.
Mattina e pomeriggio 15 € in tutto
Bambini 5€ indipendentemente dal numero
Si cammina su facili sentieri ma occorre indossare scarponcini o comunque scarpe con suola scolpita.
Teranga è una associazione di promozione sociale fondata nel 2008 da una decina di persone residenti sul territorio Modenese e Reggiano. Promuove attività e
corsi sulla relazione tra persone, sulla relazione col territorio, sulla relazione interculturale.
Promuove due progetti :
Qui trovi il programma Tra due rive/viaggi
conoscitivi
La storia dell'uomo è storia di viaggi e migrazioni, di incontri.
Il momento dell'incontro è caratterizzato dal rito dell’ospitalità identico nelle sue fasi ad ogni latitudine e longitudine.
Esso prevede prima di rivelare le reciproche differenze di riconoscersi uguali nell "essere umani".
Si dà rilevanza alla costruzione di "clima umano"curando la relazione prima del contenuto.
"Nei racconti mitici di navigatori ed eroi dell'antica Grecia,
così come in altre innumerevoli leggende e miti delle più diverse tradizioni, mi ha sempre colpito e commosso l'immagine sacra dell'ospitalità.
L'idea cioè che, di fronte a uno straniero che arriva da lontano, ogni cosa si debba fermare, perché si possano accogliere le sue parole e i suoi racconti, perché si possa banchettare con lui e fare festa.
Ospite è una strana parola, del resto, profonda e intrigante.
Ospite è infatti colui che giunge straniero in un luogo e ospite anche colui che lo accoglie, offrendo la sua casa, il suo cibo.
Non c'è distinzione nel linguaggio tra chi attivo e passivo, perché l'ospitare è un atto reciproco, di scambio tra pari.
E' un atto di condivisione, seppur provvisoria, di un luogo comune.
Per ascoltare un ospite che giunge da un'altra terra noi dobbiamo immaginare altri spazi, altre vite, altri sapori. E credo che questo accada veramente solo quando il nostro orizzonte interno riesce ad estendersi e ad ampliarsi. Quando nuove immagini e associazioni riescono a intrecciarsi alla rete di relazioni che organizza il nostro guardare il mondo.
Quando scaviamo più a fondo con le nostre radici. (F.L.)
La parola "ospitalità" nella lingua dei Wolof del Senegal si indica con teranga.