20 ottobre "Andar per silenzi"
Andar per silenzi significa soprattutto togliere i rumori di fondo che oggi non sono soltanto acustici ma sono soprattutto oggetti e servizi che continuano a dirigere la nostra vita. “Siamo presi dalle false sicurezza che ci arrivano dall’esterno, e non riusciamo più ad entrare in profondità nel contatto con la realtà… – dice Michieli – il mio andare è soprattutto tornare a una maggiore semplicità in modo che sia veramente la mia sensibilità e quella dei dei miei amici a mettersi in relazione con il mondo, con la terra, con le montagne, con tutti gli eventi, accettando tutti gli imprevisti stando in ascolto…. Emerge un mondo perduto, un mondo che possiamo ancora ritrovare…”
Sono pensate per camminare insieme senza dover arrivare in un luogo preciso ,muovendosi senza fretta.
Si passeggia su sentieri, carreggiate o stradine asfaltate tra prati, boschi, colline e borgate.
Propongono anche la possibilità di una riflessione su di sè attraverso l'incontro e lo stimolo degli elementi naturali.
Non si tratta solo di camminate lente ma di un facilitare la narrazione di qualcosa di sè condividendolo.
Si alternano passi e parole
Non c'è l'obbligo di dire mentre c'è quello di lasciar dire
Ci si avvicina un po’ a sé attraversando un territorio che è abitato da alberi, animali, persone, storia.
Alcune camminate proporranno poi l'incontro con chi abita quel territorio per ascoltare la sua storia
Al termine ci si può sedere per uno spuntino e per scambiare parole a tavola
Di norma si svolgono in Appenino Reggiano nel territorio del Querciolese (Viano, Casina, Vezzano sul Crostolo)
ma anche in altri luoghi dove incontrare persone e le loro storie (Bergogno, Canossa, Castelnovo Monti, Valbona, il Frignano nel Modenese, ...)
Le camminate narranti sono sempre T o E